Lavoro a quattro mani con Giovanni Manzoni Piazzalunga per NON ROMPETE LE SCATOLE - group exibition - b-art contemporary gallery, Seveso - 17/18 dicembre 2011
Nell’ombra mia dormiva il tempo, 2011
stampa serigrafica su legno
cm 100 x70
Opere eseguite a quattro mani con Giovanni Manzoni Piazzalunga
Thoughts touched with hands,, 2011
stampa serigrafica su legno
cm 100 x70
Opere eseguite a quattro mani con Giovanni Manzoni Piazzalunga
Kaliakra, 2011
stampa serigrafica su legno
cm 100 x70
Opere eseguite a quattro mani con Giovanni Manzoni Piazzalunga
stampa serigrafica su legno
cm 100 x70
Opere eseguite a quattro mani con Giovanni Manzoni Piazzalunga
EMANUELE BELUFFI INTERVISTA EMILA SIRAKOVA in occasione di STEP09 - The New Art Fair - Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano - 27/28/29 ottobre 2011
Cara Emila, sei una disegnatrice con una spiccata formazione letteraria. Vuoi illustrarci le recondite armonie di questa doppia matrice?
Per me l’artista dovrebbe rappresentare l’ideale coordinazione tra abilità manuale e pensiero. La sola capacità artistica se priva di un’idea e di un certo spessore diventa quasi una semplice decorazione, così come un concetto forte e deciso che non sia supportato da una degna rappresentazione grafica rischia di perdere il suo impatto. Ho sempre pensato che l’uomo che conosce è colui che può scegliere, quindi per me la ricerca continua anche dal punto di vista letterario è un mezzo fondamentale per arricchire il proprio linguaggio artistico, oltre al fatto che mi viene naturale trarre ispirazione da libri, poesia, film e musica per le atmosfere dei disegni.
Sei anche una fashion designer. Cosa ritorna, dei figurini (possiamo chiamarli così??), nei tuoi disegni?
Sarebbe quasi più corretto chiedere cosa ritorna dei miei disegni nei figurini! Mi piace creare dei vestiti che abbiano una linea semplice e pulita e che tuttavia siano curati nei minimi dettagli. Che si tratti di disegni o abiti, mi piace suggerire allo spettatore/indossatore l’idea di un oggetto che abbia un minimo di storia in sé, e che siano privi di una certa collocazione temporale. Invece dal punto di vista grafico penso che in entrambi i casi si possa notare una forte monocromia, uno al massimo due colori, in ogni caso sia i disegni che i vestiti fanno parte del mio linguaggio artistico, quindi è naturale che abbiano molto in comune.
Perché il corpo femminile? Perché la donna? Qual è la differenza fra corpo e corporeità per te?
Io sono donna ed è molto naturale per me immedesimarmi in una figura femminile. Inoltre mi piace rappresentare dei corpi in cui possano coesistere fragilità e tensione, sospensione e decisione. Infine ho sempre percepito la psiche, l’inconscio, come qualcosa di femminile, liquido, materno, e ho cercato di rappresentare la forza, il lato maschile, la decisione attraverso la muscolatura e la postura della figura rappresentata.
Per quanto riguarda corpo e corporeità … diciamo che preferisco pensare alla corporeità, ad un corpo che vive, che si muove, che sogna. Non un groviglio di muscoli e tendini perfetti, non un soggetto anatomico, quanto un qualcosa di vivo, un contenitore di pensieri, volontà e azioni, che non sempre ci trasmette chiaramente quello che è, per il semplice fatto che diviene, cambia, vive il mondo attorno a sé. Il corpo invece è perfetto, compiuto, quasi un oggetto di studio, ma privo di poesia e mistero.
Sempre per stare in tema di letteratura: provi anche tu il panico davanti alla tela bianca?
No, di solito quando sviluppo un progetto o una serie di lavori non vedo l’ora di iniziare a realizzarli.
Be Coloured, 90x90cm, 2011
500 Contemporary Art Meeting
Spazio Concept - 21/9/2011
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